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Il mercato dei Mutui a fine 2011 secondo i dati di Bankitalia

Calano le richieste di mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane e, di conseguenza, anche gli importi erogati dalle banche. Lo rivelano gli ultimi dati statistici dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa che ha fotografato il mercato nazionale dei mutui nella fase di piena crisi economica.

I  dati della Banca d’Italia rivelano, inoltre, che le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 14.221,69 milioni di euro nel secondo trimestre del 2011. Rispetto allo stesso trimestre del 2010 si registra una contrazione delle erogazioni del -6,95% per un controvalore di 1.061,55 mln di euro.

In un anno, cioè dal 2010 al 2011, sono scesi anche gli importi erogati a seguito di operazioni di sostituzione e surroga che hanno comportato solo il 5% delle erogazioni a fronte del 14 % dell’anno precedente.

Secondo lo studio di Tecnocasa, nel periodo compreso tra luglio 2010 e giugno 2011, alle famiglie italiane sono stati erogati finanziamenti per l’acquisto di abitazioni per 55.141,96 mln di euro, con un calo dell’1,9% rispetto ai dati su base annua registrati nel trimestre precedente a quello in analisi.

A ottobre la contrazione è stata pari al 33% (dato ponderato sui giorni lavorativi) rispetto all’analogo mese del 2010, confermando l´andamento di un semestre in cui la decrescita è risultata sistematicamente a doppia cifra. Sono queste le evidenze emerse dall´analisi del barometro Crif sulla domanda di prestiti elaborati sul patrimonio informativo di Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif che raccoglie i dati relativi a oltre 78 milioni di posizioni creditizie.

Bankitalia: “All’estero solo il 39,2% del debito pubblico”

Il debito pubblico italiano è in mani straniere per il 39,2% del totale.

E’ quanto rileva la Banca d’Italia secondo cui il totale dei 1900 miliardi di euro in prestiti e titoli di stato (che ne costituiscono l’80%) vede una quota “relativamente contenuta dei non residenti” rispetto ad altri paesi e questo costituisce un punto di forza dell’Italia.
Un 4,3% è in mano a fondi o gestori esteri ma sottoscritti da italiani mentre aumenta la quota delle banche italiane.