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Ocse, leading indicator ottobre Italia cala a 96,6 da 97,1

Il leading indicator curato dall’Ocse mostra in ottobre un nuovo rallentamento delle maggiori economie del mondo.

In Italia il dato scende a 96,6 da 97,1 di settembre (rivisto da 97,5), mentre l’intera zona euro registra un calo a 98,5 da 99,2 (rivisto da 99,1), con la Germania a 98,3 da 99,4 e la Francia a 98,1 da 98,8.

Anche l’indicatore relativo a tutti i paesi dell’Ocse segna una contrazione a 100,1 da 100,4.
Gli Stati Uniti passano a 100,9 da 101,0.

Send Money: inviare e ricevere soldi online su Facebook

paypal sendmoney facebook appChiedere e prestare denaro senza rivolgersi alle banche da oggi è possibile tramite Facebook.

L’applicazione Facebook Send Money si appoggia al sistema di pagamento PayPal, che attinge ad un conto bancario collegato per le transazioni finanziarie.

Cosa serve?
L’account sul più popolare social network, un indirizzo di posta elettronica per ottenere e offrire denaro vero ed un account PayPal.

Alla base del servizio c’è il sistema peer-to-peer ovvero lo scambio semplice e diretto fra due utenti e senza alcuna intermediazione.
Le prospettive di successo sono interessanti: l’ipotesi di Send Money si basa sul fatto che gli utenti iscritti a Facebook sono diverse centinaia di milioni e, in più, perché circa l’80% dei sottoscrittori del servizio PayPal ha attivato un profilo personale sul social network.

Il sistema di pagamento funziona oggi in 65 nazioni tra cui anche quelle della zona euro.

Uno dei punti critici dei servizi finanziari, le commissioni, sembrano essere ridotte veramente al minimo: 30 centesimi di dollaro. Tuttavia, utilizzando un carta
differente, la somma sale al 2,9% dell’importo oggetto del prestito.

Non si tratta della prima iniziativa in assoluto.
C’è il precedente di Zopa che ha recentemente ottenuto il via libera della Banca d’Italia a operare come istituto di pagamento senza l’intermediazione di banche o finanziarie. Quali saranno le conseguenze per il social marketing e le promozioni aziendali?

Per maggiori informazioni: Send Money.

Il mercato dei Mutui a fine 2011 secondo i dati di Bankitalia

Calano le richieste di mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane e, di conseguenza, anche gli importi erogati dalle banche. Lo rivelano gli ultimi dati statistici dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa che ha fotografato il mercato nazionale dei mutui nella fase di piena crisi economica.

I  dati della Banca d’Italia rivelano, inoltre, che le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 14.221,69 milioni di euro nel secondo trimestre del 2011. Rispetto allo stesso trimestre del 2010 si registra una contrazione delle erogazioni del -6,95% per un controvalore di 1.061,55 mln di euro.

In un anno, cioè dal 2010 al 2011, sono scesi anche gli importi erogati a seguito di operazioni di sostituzione e surroga che hanno comportato solo il 5% delle erogazioni a fronte del 14 % dell’anno precedente.

Secondo lo studio di Tecnocasa, nel periodo compreso tra luglio 2010 e giugno 2011, alle famiglie italiane sono stati erogati finanziamenti per l’acquisto di abitazioni per 55.141,96 mln di euro, con un calo dell’1,9% rispetto ai dati su base annua registrati nel trimestre precedente a quello in analisi.

A ottobre la contrazione è stata pari al 33% (dato ponderato sui giorni lavorativi) rispetto all’analogo mese del 2010, confermando l´andamento di un semestre in cui la decrescita è risultata sistematicamente a doppia cifra. Sono queste le evidenze emerse dall´analisi del barometro Crif sulla domanda di prestiti elaborati sul patrimonio informativo di Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif che raccoglie i dati relativi a oltre 78 milioni di posizioni creditizie.

Tremonti: via libera nel weekend al Ddl stabilità. Pensioni, tagli, riforme: ecco l’elenco

Tremonti: via libera nel weekend al Ddl stabilità, pensioni, tagli, servizi.

Il provvedimento che contiene le misure anticrisi approderà in Aula al Senato dopodomani, venerdì 11, alle 10.30 e Palazzo Madama conta di licenziarlo la sera stessa o al massimo entro sabato. Il capo dello Stato: “Subito le consultazioni per dare soluzione alla crisi di governo dopo le dimissioni del premier”.

Tremonti illustra il maxi emendamento: tra le misure c’è la mobilità per gli statali in esubero e l’aumento delle accise sulla benzina nel 2012. Smentite le modifiche all’art. 18. Ridotti i tagli all’editoria. Dopo il ko di ieri, Berlusconi pensa al voto e lancia Alfano

Ecco le principali misure:

  • PENSIONI: è confermato l’obiettivo di raggiungere un’età minima di pensionamento comunque non inferiore a 67 anni al 2026.
  • CESSIONE IMMOBILI: I proventi netti derivanti dalle cessioni dei beni immobili pubblici sono destinati alla riduzione del debito pubblico”. Un primo decreto per l’individuazione degli immobili sarà emanato entro il 30 aprile 2012 e dovrà prevedere anche ”una quota non inferiore al 20% delle carceri inutilizzate e delle caserme assegnate in uso alle forze armate.
  • TAGLI EDITORIA: La riduzione dei contributi scende a 19,55 milioni di euro nel 2012, 16,25 milioni nel 2013 e 12,902 milioni nel 2014.
  • TERRENI AGRICOLI: entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge saranno individuati ”i terreni a vocazione agricola, non utilizzabili per altre finalità istituzionali, di proprietà dello Stato” per la cessione. A occuparsi della cessione dei terreni agricoli sarà l’Agenzia del Demanio.
  • ACCISE BENZINA: Nuovi aumenti nel 2012. L’aliquota sulla benzina e sul gasolio sono rispettivamente fissate ”a 614,20 euro e a 473,20 per mille litri di prodotto; a decorrere dal primo gennaio 2013 a 614,70 euro e a 473,70 per mille litri di prodotto.
  • BONUS FISCALE BENZINAI: diventa strutturale la deduzione forfetaria vigente a favore dei distributori di carburante dal 1998 e di volta in volta prorogata annualmente, a riconoscimento del servizio di incasso delle imposte sul consumo dei carburanti.
  • MOBILITA’ STATALI: Mobilità per gli statali in esubero. E, per coloro che non vengono ricollocati, un’indennità pari all’80% dello stipendio e dell’indennità integrativa speciale con esclusione per qualsiasi altro emolumento retributivo per la durata “massima” di due anni. Dopo, evidentemente, scatta il licenziamento.
  • APPRENDISTATO: Stop ai contributi per i primi tre anni di contratto di apprendistato per i datori di lavoro che occupano fino a nove addetti. Resta fermo il livello di aliquota del 10 per cento per gli anni successivi. Sale dell’1% l’aliquota dei contributi per i co.co.co.
  • OCCUPAZIONE DONNE: arriva il contratto di inserimento per le donne nelle aree territoriali in cui è più accentuata la differenza di genere nel tasso di disoccupazione.
  • PART TIME: più facile il ricorso al contratto di lavoro part-time con l’utilizzo delle clausole flessibili ed elastiche, che potranno nuovamente essere liberamente stabilite dalle parti individuali, nel rispetto di quanto eventualmente stabilito dalla contrattazione collettiva.
  • ANAS: a decorrere dal 1 gennaio 2012 cede a Fintecna tutte le sue partecipazioni, al valore netto contabile risultante al momento della cessione.
  • TAV: Le aree interessate alla realizzazione della Torino-Lione sono di interesse strategico nazionale. Chi vi si introduce sarà punito a norma dell’articolo 682 del codice penale: arresto da tre mesi ad un anno e ammenda.
  • SERVIZI LOCALI: “Potere sostitutivo” del governo nel caso in cui gli enti locali non procededano alle liberalizzazioni dei servizi pubblici locali. In caso di inottemperanza scatta un termine perentorio per adempire, trascorso il quale il governo esercita, appunto, il suo potere sostitutivo.
  • ORDINI PROFESSIONALI: Riforma degli ordini professionali e stop alle tariffe minime. Tutto, entro 12 mesi. Consentirà la costituzione di società per l’esercizio di attività professionali. La società tra professionisti può essere costituita anche per l’esercizio di più attività professionali.
  • BONUS BEBE’: Proroga fino al 2014 dei prestiti a tassi agevolati previsti del Fondo di credito per i nuovi nati.
  • BUROCRAZIA ZERO: Una sola zona a burocrazia zero: tutto il territorio nazionale. La disciplina si applica per tutto il 2013 in via sperimentale a tutta Italia.

E’ stata invece smentita a stretto giro la presenza di modifiche all’art. 18: Tremonti “non ha mai parlato, né accennato ad una eventuale modifica né dell’art.8 né dell’art. 18”, ha affermato il sottosegretario all’Economia Gentile.

Groupon sbarca in Borsa: il secondo debutto per valore dopo Google

Groupon ha debuttato in Borsa a New York con il simbolo GRPN e con un balzo di oltre il 50%.
Alla vigilia ha aumentato il prezzo a 20 dollari, da una forchetta tra 16-18 dollari.
È una decisione presa dopo la pioggia di sottoscrizioni che ha superato di dieci volte l’offerta disponibile.
Il titolo ha raggiunto una valutazione di 12,6 miliardi dollari: diventando il secondo sbarco più grande di una internet company dopo la quotazione di Google dieci anni fa.

Groupon abilita la vendita di tagliandi promozionali su internet, segnalati come “offerte del giorno” (daily deal) attraverso un messaggio quotidiano che arriva sulla posta elettronica. Per esempio, se gli utenti comprano il “coupon” di un ristorante ricevono uno sconto.
A fare la differenza è stata soprattutto l’intuizione di puntare sugli acquisti in gruppo nelle città, attraverso accordi con le attività commerciali locali.
Tre anni fa è partito da Chicago per espandersi prima negli Stati Uniti e poi in Europa, Asia e America Latina. A fondarlo è stato un giovane imprenditore, Andrew Mason: al primo tentativo aveva fallito con il lancio di un sito di ecommerce.
Ma alla seconda chance ha trovato la strada per crescere e ha visto decollare i suoi utenti.
E a 30 anni può diventare milionario dopo la quotazione in Borsa. Secondo le stime di Bia/Kelsey il mercato dei “dealy deals” ha raggiunto 873 milioni di dollari l’anno scorso.

Quali gli sviluppi dei prossimi mesi. Soprattutto all’estero si moltiplicano cloni che hanno replicato la piattaforma per coupon digitali.
Inoltre le attività commerciali locali aderenti alle promozioni sono alla ricerca di strategie per incoraggiare i clienti a tornare dopo aver acquistato i tagliandi.
Groupon deve affrontare anche la competizione con colossi di internet come Facebook e Amazon negli Stati Uniti, mentre Google ha accelerato il passo nei “daily deal” accessibili da cellulari con il varo di Offers su Android.
Ma nei prossimi mesi sono attese al primo ingresso sui listini altre internet company, a partire dalla software house di videogiochi Zynga e da Facebook.

Quali gli effetti del taglio dei tassi BCE per consumatori e risparmiatori su mutui e prestiti?

L’ultima settimana ha visto un altanenarsi di notizie e veri e propri colpi di scena nell’economia europea e nei mercati finanziari internazionali.

Un articolo di Francesca Basso sul Corriere della Sera propone alcune ipotesi e scenari su quali siano i possibili effetti su consumatori, imprese e risparmiatori dopo il taglio dei tassi deciso nella prima riunione della Banca Centrale Europea con l’esordio di Mario Draghi: mutui meno cari, prestiti più facili e Btp sempre più in alto.

La Banca centrale europea ha messo mano ai tassi di interesse, tagliandoli di un quarto di punto: il tasso di interesse per le operazioni di rifinanziamento principali presso la Bce (ovvero il tasso applicato alle banche per finanziarsi) è sceso all’1,25% dall’1,50% deciso nel luglio scorso; quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale all’1,25% e quello sui depositi presso la Banca centrale allo 0,50%. Le operazioni di rifinanziamento principali sono quelle che forniscono la maggior parte della liquidità necessaria al sistema monetario dell’euro.
Il taglio dei tassi, dunque, viene praticato in genere quando l’economia rallenta per rendere più accessibile il credito: a partire dalle banche, scendendo fino al correntista. Ma anche agli Stati.
In questo periodo di timori dei mercati, agitati dalla crisi del debito sovrano, per le banche dei Paesi sotto osservazione per il rischio default — come la Grecia da mesi, ma da questa estate anche Italia e Spagna —è diventato più costoso rifinanziarsi, poiché hanno «in pancia» una quantità elevata di titoli di Stato giudicati a rischio insolvenza.
Tra gli effetti di questa difficoltà c’è stato l’aumento dello spread nei nuovi mutui e nei prestiti alle imprese (da questa estate lo spread massimo è salito fino a picchi del 9%), ma anche un’impennata dei rendimenti dei titoli di Stato.
Che scenario apre il taglio dei tassi di interesse?

Il primo è un calo al rallentatore per i prestiti indicizzati all’Euribor:

Il taglio dei tassi da parte della Bce avrà effetto immediato su quei mutui che sono indicizzati alla Bce. Andrea Polo di Mutui.it ha simulato gli effetti su un prestito da 150 mila euro a un tasso finito del 2,75% (1,50% tasso Bce più spread all’1,25%): il risparmio al mese è di circa 20 euro. A 20 anni, ieri la rata era di 813 euro, oggi in seguito all’intervento della Bce sarà di 794 euro, mentre a 30 anni la rata scende da 612 a 592 euro. «Ma la maggior parte dei mutui contratti dalle famiglie italiane — spiega Polo— è indicizzata all’Euribor (il tasso interbancario di offerta in euro, ndr), perciò gli effetti si sentiranno nel lungo periodo». Per i nuovi mutui molto dipenderà dallo spread applicato dalle banche.

Per le aziende la stretta del credito si allenta:

Le tensioni sul fronte della raccolta bancaria e della pressione sui titoli di Stato ha reso nell’ultimo periodo peggiori le condizioni dei prestiti alle aziende. La mossa della Bce dovrebbe dare un po’ di respiro agli istituti di credito dell’eurozona, ma quelli del nostro Paese pagano il «rischio default» dell’Italia. Secondo l’ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia c’è «un’alta quota di debiti bancari con scadenze ravvicinate (circa il 60% inferiore ai due anni)». E se Via Nazionale ipotizza nel rinnovo a breve il rischio di un «aumento dei margini», il taglio inaspettato del tasso di rifinanziamento principale potrebbe a cascata offrire alle imprese tassi più convenienti.

Quali le possibili ripercussioni per i Btp:

Ieri il rendimento del Btp a 10 anni è tornato a salire fino al 6,26% dal minimo di 6,16% toccato dopo il taglio dei tassi da parte della Bce. In mattinata aveva raggiunto il 6,40%, nuovo record dall’introduzione dell’euro. Ma il taglio dei tassi non è l’unica notizia ad aver condizionato i mercati: l’annuncio che la Grecia non farà più il referendum per approvare il piano europeo— spiega Nicola Frondizi di Augustum Opus Sim — ha dato un segnale «tranquillizzante». Il nodo ora è il rischio default nella percezione del mercato. «Va tenuto presente— ricorda Frondizi—che un’obbligazione prevede alla scadenza il rimborso dell’intero valore nominale. Tutto ruota sulla capacità di onorare il debito».

Borse Europee contrastate: Milano +0,09%

Mattinata nel segno dell’incertezza per i principali listini del Vecchio Continente mentre e’ in corso il vertice di Cannes e si attende, in serata, il voto di fiducia per il governo guidato da George Papandreou.
Pur oscillando, i mercati azionari europei confermano una tendenza positiva, cominciata ieri, sulla scia delle notizie provenienti dal vertice del G20 di Cannes, in particolare l’ipotesi di accantonamento del referendum in Grecia, e del taglio dei tassi d’interesse nella zona euro, varato a sorpresa dalla Bce.

Francoforte annulla i guadagni e l’indice Dax lascia sul terreno lo 0,50% a 6.102 punti, dopo che gli ordini industriali calano oltre le attese a settembre. Secondo i dati diffusi dal ministero dell’Economia tedesca, gli ordini dell’industria sono calati del 4,3% su base mensile (-3% nazionali, -5,4% esteri), in ribasso oltre le attese degli analisti.

Alle 12.45 Milano frena e l’indice Ftse Mib registra un progresso dello 0,09% a 15.782 punti dopo aver toccato un massimo infraday di 16.014,36 punti.

Lo spread tra Btp e bund tedeschi sfiora i 435 punti dopo aver aperto a 425.96.

New York Times: le connessioni dei debiti e della crisi nell’Eurozona e nel mondo [infografica]

Il New York Times pubblica una notevole infografica che mostra le interconnessioni tra le varie nazioni (Europa & resto del mondo), i relativi debiti pubblici, le esposizioni reciproche e sette punti per (tentare di) comprendere gli scenari attuali e quelli potenziali.

new york times infografica debito pubblico

Alcune interessanti riflessioni, secondo l’analisi del NYT:

  • Grecia: indice di indebitamento (rispetto al PIL) del 166% e PIL di 0.3 risulterebbe indebitata oltre che con buona parte dell’Europa, anche col Giappone e USA,
  • la Germania risulta debitrice rispetto all’Italia di 111 miliardi di dollari,
  • l’Italia, a sua volta, risulta nettamente esposta e sbilanciata per 365 mld di dollari nei confronti della Francia,
  • differenze tra Italia e Grecia? Il PIL italiano è stimato a 2,1 trilioni di dollari, quello greco a 0,3 trilioni; il rapporto di indebitamento nostrano è del 121% mentre quello greco supera il 166%.

[Via New York Times e via Baselinescenario]

Quali banche europee detengono quote del debito della Grecia? [Infografica]

Acomea SGR ha pubblicato questo interessante grafico che riporta quali banche europee detengano quote del debito della Grecia e le rispettive quote in percentuale.

detenzione del debito greco da parte delle banche europee al 26.10.2011

(Dettaglio interessante: non compare alcuna Banca italiana.)

[Fonte: Acomea SGR]

Mossa a sorpresa della Banca centrale europea nel giorno del debutto di Draghi: tagliati a sorpresa i tassi. Spread in calo dopo la decisione

Taglio di 0,25 punti dei tassi di interesse nell’area euro proprio nel giorno del debutto di Mario Draghi al Consiglio direttivo.

Il governatore della Bce ha sottolineato come tutti i Paesi dell’area euro “devono mostrare una determinazione inflessibile a onorare i pagamenti sui titoli di Stato” affinché “la situazione della Grecia” resti “eccezionale e unica”. Draghi ha poi spiegato a poco “serve pensare che i rendimenti dei titoli di Stato potrebbero scendere per interventi esterni”.

Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginali e sui depositi presso la banca centrale calano di un quarto di punto, rispettivamente all’1,25 per cento, al 2 per cento e allo 0,50 per cento.
Una sforbiciata che, se da un lato potrebbe offrire sollievo, perché a cascata alleggerisce i costi di accesso al credito a imprese e famiglie, dall’altro è anche un segnale della criticità che si è creta sull’economia.

Poco dopo la decisione a sorpresa della Bce, Piazza Affari ha reagito positivamente ampliando il proprio rialzo. In seguito alla notizia, l’indice Ftse Mib ha registrato una fiammata che ha lo portato a superare il 4% di progresso e ora segna un rialzo del 4,25%. Il Ftse All Share guadagna il 3,94%.

Borsa, Piazza Affari recupera a +1,59%. Spread Btp-Bund, record a quota 461 punti

Dopo un esordio in terreno negativo, a metà mattinata Piazza Affari segna un + 1,59%, nell’attesa di conoscere lo svolgimento del G20 a Cannes e gli sviluppi, sempre piú incerti, del referendum e del governo greco.
Segno positivo anche per diverse borse europee.

Cannes, vertice Eurozona G20: scontro sul referendum greco; borse europee aprono in calo

Partenza in deciso ribasso per la Borsa di Milano con gli investitori tutti proiettati al G20 di Cannes, dove verranno analizzate le misure decise dal Consiglio europeo della scorsa settimana.
Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi torna a salire e raggiunge i massimi storici.

L´Italia rimane un Paese sorvegliato speciale. Ieri notte il Consiglio dei Ministri ha varato un maxi emendamento anti crisi.

Sul tavolo dei Grandi la consultazione referendaria proposta da Papandreou, il pericolo di contagio per paesi come Italia e Spagna, le misure da adottare per far fronte alla crisi dell’Eurozona. Prime crepe nella determinazione di Atene a realizzare entro dicembre una verifica popolare dei provvedimenti di austerity.

Oggi speciale di 20 pagine del Sole 24 Ore: guida al pacchetto di misure del Governo

Oggi sul Sole 24 Ore speciale di 20 pagine contenente una guida al pacchetto di misure del Governo.

Previdenza, fisco, concorrenza, sostegno alle imprese, ricerca e infrastrutture: sul tavolo del G-20 a Cannes arriva il pacchetto delle misure definite dal Governo italiano per placare le tensioni sui nostri titoli di Stato e per rispondere alle richieste ultimative dei partner europei.

Oggi sul Sole 24 Ore uno speciale di 20 pagine Manovra e rischio Italia spiega che cosa cambia punto per punto:

– il piano del Governo, i temi sul tappeto al G-20, le attese dei mercati e le indicazioni del Comitato per la stabilità finanziaria;

– il Dizionario con tutte le novità e le conseguenze operative per famiglie, risparmiatori, aziende, enti locali e professionisti.

Inoltre, nella Bussola per il risparmiatore le indicazioni per difendere i propri investimenti dall’estrema volatilità dei mercati dopo il crollo del 1° novembre e le fragili indicazioni sul possibile rimbalzo delle Borse.

Focus anche sull’allargamento dello spread tra i bond francesi e quelli tedeschi, nuovo campanello d’allarme nella crisi del debito sovrano in Europa.

[Fonte: Sole 24 Ore]

Bankitalia: “All’estero solo il 39,2% del debito pubblico”

Il debito pubblico italiano è in mani straniere per il 39,2% del totale.

E’ quanto rileva la Banca d’Italia secondo cui il totale dei 1900 miliardi di euro in prestiti e titoli di stato (che ne costituiscono l’80%) vede una quota “relativamente contenuta dei non residenti” rispetto ad altri paesi e questo costituisce un punto di forza dell’Italia.
Un 4,3% è in mano a fondi o gestori esteri ma sottoscritti da italiani mentre aumenta la quota delle banche italiane.

Borse Europee: i mercati chiudono in netto recupero, Milano +2,31

Nel pomeriggio le Borse del Vecchio Continente hanno preso con decisione la via del rialzo: Milano chiude oltre il 2%.
Bene anche Francoforte, e Parigi.
A guidare i guadagni a Piazza Affari sono i titoli legati alle banche, quelli più penalizzati ieri, nel giorno del crollo.
Su Intesa e Sanpaolo si concentrano gran parte degli acquisti.

Chiusura in progresso per l’euro, sostenuto dalle ricoperture tecniche dopo il calo della vigilia e, anche se pochi si aspettano novità per i tassi Usa, dalla speculazione legata alla riunione del Fomc.
Nel finale l’euro è arrivato a quota 1,3809 contro il dollaro (era a 1,3651 ieri), dopo essersi mosso tra 1,3634 e 1,3829.